Il Dolcevita

le sue origini
27 maggio 2023 di
Il Dolcevita
Veronika Baioni
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Elegante, minimalista, intramontabile lo troviamo in tantissimi armadi sia maschili che femminili....

Da dove deriva il nome “Dolcevita”?

In Italia deve il suo nome al famoso film di Federico Fellini. La leggenda narra che derivi dalla scena finale de "La dolce vita" in cui Mastroianni indossa una camicia scura e un foulard al collo che, se osservati un po’ da lontano, sembrano un maglione a collo alto.

Le origini non sono certe. Alcune fonti lo riconducono al gioco del polo inglese, alla fine del 1800, i giocatori per ripararsi dal freddo chiesero di alzare il collo delle maglie indossate durante le partite, Secondo altri il dolcevita nacque agli inizi del ‘900 per proteggere e scaldare marinai e operai nelle giornate più fredde quando il vento rendeva impossibile indossare la sciarpa.

Ma sappiamo che dagli anni ’20 del 1900, il mondo artistico è in piena fermentazione e lo trasformò in indumento intellectual – chic identificativo di artisti e intellettuali.

Per anni resta per soli uomini, le donne dovranno attendere la corrente di emancipazione femminile, solo dal dopo guerra e negli anni ’50, diviene simbolo di parità sessuale.

Negli anni ’60 negli Stati Uniti vestì gli esponenti della Beat Generation e delle Pantere Nere i cui membri lottavano per il movimento degli afroamericani. Quindi il dolcevita assume un valore idealista divenendo simbolo di chi aveva qualcosa da dire, qualcosa in cui credere, qualcosa per cui lottare.

Contestualmente sono molte le personalità del mondo dello spettacolo che si appassionano a questo capo fino a farne un elemento identificativo, come Audrey Hapburn e Marilyn Monroe.

Il collo alto è anche un must have negli anni ’70, capo delle femministe che coprendosi rivendicano il diritto di essere ascoltate per quello che pensano e dicono e non per il loro apparire fisico...

Resto sempre incantata nello scoprire quanti significati spesso hanno assunto i capi che indossiamo con disinvoltura che abbiamo nei nostri armadi....

E tu conoscevi la storia di questo capo? Ne hai uno nell’armadio?

Veronika B.

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